Ho perduto uno dei miei uomini. ma non solo…

Quel malaugurato giorno di novembre, così lontano nel tempo ma così presente nella memoria!

Che significa per un Comandante perdere uno dei suoi uomini?

Per un Comandante che si sente un tutt’uno con il gruppo di uomini che dirige è un po’ come per una persona cui viene amputata una parte del suo corpo, è una menomazione che si sente profondamente, è un dolore atroce per il quale non esiste medicina che possa lenirlo.

Ed io, che mi sono sempre sentito completamente amalgamato con tutti gli uomini del Comando di Perugia che allora dirigevo, ho provato esattamente queste sensazioni quella maledetta mattina di fronte a quel lenzuolo bianco che copriva pietosamente il corpo di Gianluca su quello sperduto ponticello sul Tevere.

Ma quel coraggio che fino ad allora mi aveva sempre accompagnato durante tutta la mia vita pompieristica nell’affrontare incendi, crolli, terremoti, alluvioni ed infiniti altri pericoli, quella mattina mi venne improvvisamente meno e non riuscii a sollevare il lembo di quel lenzuolo.

Il fatto è che non ero soltanto un Comandante che aveva appena perduto uno dei suoi uomini.

Ero anche una persona che, nello stesso tempo, aveva visto scomparire il figlio di un amico carissimo, il compagno di giochi delle proprie figlie, una persona quasi di famiglia che incontravi tutti i giorni, ed anche più di una volta al giorno, in casa, sulle scale, nel cortile di quella caserma dove vivevano e si facevano compagnia solo due famiglie, la mia e quella del collega – ma, più che altro, amico – Adolfo Pennetti Pennella.

Passa il tempo ma non certo il ricordo di quel ragazzo bello, signorile, educato e gentile che, proprio per queste doti, si era meritato da parte delle mie figliole l’appellativo scherzoso di “Conte”.

E nel profondo del mio cuore non mi resta che coltivare la segreta speranza che lassù il Conte, trasformatosi ormai in angelo, insieme al folto gruppo di Vigili del Fuoco che nel corso del tempo hanno subìto la sua triste sorte, si sia organizzato per proteggere tutti i suoi colleghi che quaggiù combattono tutti i giorni le loro rischiose battaglie per aiutare le persone e salvaguardare le loro vite ed i loro beni.

 

GIANFRANCO EUGENI già Comandante Provinciale dei VV.F. di Perugia

 

(brano tratto dal volumetto “…sulla strada di Gianluca” pubblicato il 28 novembre 2001 nel decimo anniversario della morte del giovanissimo Vigile Discontinuo Gianluca Pennetti Pennella a soli 22 anni durante un intervento di servizio)