Le difficoltà finanziarie del “Corpo dei Civici Pompieri” di Perugia

Purtroppo, allora come adesso, nonostante il gravoso impegno, le capacità fisiche e professionali nonchè le grandi responsabilità richieste ai Pompieri, le risorse finanziarie messe a disposizione dall’Amministrazione erano veramente irrisorie specie se si considera che i pompieri, per effettuare gli interventi ed i servizi loro richiesti, dovevano interrompere le loro abituali attività o mestieri che, in genere, erano piuttosto qualificati e ben retribuiti. La suddetta “parsimonia” dell’Amministrazione può ben evidenziarsi da alcuni esempi (tratti sempre dalla pubblicazione commemorativa del centenario della fondazione del Corpo edita a cura del Comando di Perugia nel 1971):

– Paghe trimestrali corrisposte nell’anno 1871: “Comandante: L. 75 – Capo: L. 31 – Vice Capo: L. 25 – Comune: L. 22,50”. A tali introiti (che a paragone di quanto i pompieri ricavavano dall’esercizio dei loro normali mestieri, potevano equipararsi a semplici “rimborsi spese”) si aggiungeva un’indennità giornaliera di L. 4 nei soli casi di intervento o di servizio.

– 3 agosto 1872: lettera dell’Assessore Pucci con cui si chiede di “…cessare le esercitazioni dei Pompieri Comunali che avvenissero con l’acqua a causa di una certa scarsezza della medesima…”. Anche allora la siccità d’estate era l’argomento ricorrente!!

– novembre 1873: Ordine della Giunta con cui si dispone che “… Il 14 c.m. anniversario del Politico Risorgimento venga fatta una manovra nella Piazza Vittorio Emanuele consistente nello spegnimento di un finto incendio. Si raccomanda che la spesa complessiva non superi le L. 50…”.

– 9 gennaio 1878: la Giunta respinge la richiesta del Comandante per installare l’illuminazione a gas dell’Arsenale con la motivazione di “…eccessiva spesa nella perizia n.149 dell’Ing. del Gaz…”.

– 2 settembre 1913: la Giunta respinge la richiesta del Comandante di installare targhette di marmo indicanti le bocche di incendio al fine della loro chiara individuazione specie in caso di neve “… causa grave spesa di L. 450 …”.

– 8 luglio 1915: in una lettera inviata al Comune dal Comandante Carattoli, questi giustifica il ritardo dell’intervento per incendio presso il Cinema Eden con la scarsa efficienza del sistema di chiamata a “voce” e sollecita l’istallazione del telefono almeno presso la propria abitazione richiesta inutilmente varie volte a partire dal 1908, anno in cui il servizio telefonico urbano era stato municipalizzato. La richiesta anche questa volta fu respinta per mancanza di fondi. Per vederla accolta dovettero trascorrere altri 10 anni con richieste regolarmente respinte fino al 10 maggio 1925 quando, finalmente, la Giunta deliberò l’allacciamento alla linea urbana del telefono nell’abitazione del Comandante.

– 25 ottobre 1918: la Giunta delibera l’aumento delle paghe ai Pompieri. Le nuove paghe annuali sono: “Comandante: L. 350 – Maresciallo: L. 320 – Sergente: L. 200 – Comune: L. 150.”. L’indennità giornaliera sale a: L. 6!

– 21 aprile 1922: dopo aver a lungo discusso, la Giunta reputa troppo alta la spesa di L. 27.000 per l’acquisto di una nuova scala a coulisse di 24 m. e ripiega su una “scala a coulisse di 24,50 m. usata e dismessa (!!) dal Corpo di Bologna al prezzo di L. 7.500”.

– 26 novembre 1926: il Comandante presenta alla Giunta, a seguito di incarico da essa ricevuto, un progetto particolareggiato di ristrutturazione del Corpo nel quale, tra l’altro, si evidenzia la necessità di istituire un servizio permanente di guardia presso l’Arsenale suddividendo i pompieri in 5 squadre che avrebbero dovuto, a turno, effettuare in modo continuo il servizio sia diurno che notturno. Ciò avrebbe ovviamente comportato la drastica riduzione dei tempi di intervento che erano, in genere, la causa più frequente di lamentele. La Giunta prende atto positivamente del rapporto ma, visto che esso comporterebbe un aumento annuale di spesa di L. 13.000, non delibera alcunchè in merito rinviando ogni decisione al momento della compilazione del bilancio preventivo del successivo anno 1927. Naturalmente, come siamo abituati spesso a vedere anche ai giorni d’oggi, non se ne fece più nulla negli anni seguenti. Solo nel dicembre 1929 la Giunta approvò un servizio permanente di guardia solo notturno con 4 pompieri pronti alla partenza. Ci volle, poi, la guerra del 1939 per poter finalmente avere una reperibilità continua dei pompieri in caserma per tutto l’arco delle 24 ore con la conseguente enorme riduzione dei tempi di intervento che scesero di colpo dai consueti 15 ÷ 40 minuti ai 30 ÷ 60 secondi!

 

(testo e immagini liberamente estratti dalla pubblicazione edita nell’anno 1971 dal Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Perugia in occasione del centenario dell’istituzione del Corpo dei Pompieri di Perugia)