Le attrezzature del “Corpo dei Civici Pompieri” di Perugia

Il complesso di mezzi e attrezzature caricati su carri di vario tipo per l’effettuazione degli interventi veniva chiamato “treno”. I vari carri erano realizzati in modo che potessero essere trainati sia dagli uomini (all’interno della città) che dai cavalli (quando i percorsi divenivano lunghi).

Come già detto esisteva un treno da città strutturato per tutte le tipologie d’interventi che potevano avvenire all’interno della città (in genere incendi di camini) e un treno da campagna per le tipologie d’interventi che potevano avvenire nel territorio circostante la città. Essendo tale territorio praticamente tutto destinato ad uso agricolo la tipologia di interventi più ricorrente in esso era costituita da interventi per incendi di pagliai o fienili.

Naturalmente, oltre ai carri strutturati specificamente per gli incendi, ne esistevano altri caricati con varie attrezzature necessarie per i diversi tipi d’intervento: corde, imbracature, puntelli e, addirittura, anche una maschera da fumo!

Man mano che passavano gli anni le attrezzature venivano ogni tanto rinnovate ma con grandissime difficoltà per la parsimoniosità dell’Amministrazione comunale che si dimostrava poco attenta alle esigenze di un Corpo che con grandi sacrifici cercava di svolgere un lavoro utile e di grande aiuto all’intera comunità. Dagli archivi a disposizione possiamo ricavare solo poche notizie.

In una lettera del 2 luglio 1890 il Comando informa il Sindaco sulle caratteristiche di un nuovo “treno” acquistato: Prezzo totale: L. 3700 con pagamento in 3 rate annuali – Carreggiata: m. 1,20 – Larghezza: m. 1,52 – Peso complessivo: Kg 550 – Caratteristiche della pompa: Diametro cilindri mm. 120; portata lt. 200 al minuto; gittata 30 mt. di distanza; uomini di servizio: 8 ÷ 12; due bocche di uscita ed una per attrazione”.

Finalmente, nel 1913 i Pompieri di Perugia riuscirono ad avere in dotazione un “autocarro di forza 20-30 HP, garantito per forti pendenze, con doppie gomme pneumatiche posteriori, identico al tipo adottato dal Governo per l’impresa di Libia”. A puro titolo informativo diremo che il prezzo pagato dal Comune all’autogarage di Perugia fu di L. 14.500 suddivise in 4 rate annuali!!

L’autocarro fu attrezzato ad autopompa montando su di esso l’equipaggiamento del Carro a cavalli n°5 consistente in … una pompa a braccia! Comunque fu un grande passo in avanti sulla via della modernizzazione e ben a ragione i pompieri di Perugia si poterono pavoneggiare sul loro fiammante mezzo nella foto scattata in pieno centro della città.

Nel luglio 1920 si propone al Comune l’acquisto di una motopompa Tamini 20 HP 4 cilindri da pagare in due rate annuali ma la Giunta decide di chiedere preventivi e di contattare i Comuni limitrofi al fine di costituire eventualmente un Consorzio per la ripartizione della spesa. Non si hanno notizie sull’esito della vicenda.

Il 21 aprile 1922, di seguito alla proposta del Comando di acquistare una scala a “coulisse” da 24 m. nuova, viene invece acquistata una scala a coulisse di 24,50 m. usata e dismessa (!!) dal Corpo di Bologna. Ovviamente la spiegazione sta nella differenza di prezzo tra i due mezzi: L. 7.500 per l’usato di fronte a L. 27.000 per il nuovo!

Non siamo riusciti a conoscere molto di più relativamente alle attrezzature ma, comunque, se qualcuno sarà in grado di darci ulteriori notizie saremo ben felici di completare questa pagina in modo da renderla più esauriente possibile per chi legge.

 

(testo e immagini liberamente estratti dalla pubblicazione edita nell’anno 1971 dal Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Perugia in occasione del centenario dell’istituzione del Corpo dei Pompieri di Perugia)